06/07/2018 Il Papa riunisce a Bari i capi dei cristiani d’Oriente

di Andrea Riccardi

Fonte: Corriere della Sera

Il gesto inedito nelle relazioni ecumeniche rivela la drammaticità della situazione,
tanto che si è parlato addirittura di «fine dei cristiani d’Oriente»

La crisi dei cristiani in Medio Oriente è così grave che papa Francesco ha invitato i capi delle Chiese della regione a riunirsi con lui oggi a Bari. È un gesto inedito nelle relazioni ecumeniche, rivelatore della drammaticità della situazione, tanto che si è parlato di «fine dei cristiani d’Oriente». Questo mondo ha quasi due millenni di storia ed è la terra delle origini del cristianesimo. Qui, i cristiani hanno vissuto storie difficili con il dominio arabo e turco, sotto il regime islamico: sono diminuiti di numero, ma hanno resistito con tante comunità nel mondo musulmano.

Invece nel Novecento sono cominciati gli esodi. La strage degli armeni e dei cristiani nel 1915 ne è stata la prima causa. L’emigrazione ha fatto calare il numero dei cristiani nel secolo passato, ma ormai la situazione è drammatica. Prima dell’attacco americano all’Iraq, i cristiani erano più di un milione: oggi sono meno di 250.000. L’attentato del 2010 alla cattedrale di Bagdad, di domenica, ne uccise 46. Nel 2014, sotto la pressione di Daesh, ben 120.000 cristiani lasciarono Mossul e la valle di Ninive. In Siria, con la guerra, i cristiani sono passati da un milione e mezzo a meno di 500.000. Una presenza cristiana più solida si trova invece in Libano (la cui stabilità politica non è scontata) e in Egitto. Qui, però, la grande comunità copta (forse otto milioni) ha molto sofferto per gli attentati terroristici alle chiese e alle persone. La domanda, che aleggia nell’incontro di Bari, è sul futuro dei cristiani mediorientali, su come aiutarli a resistere in una condizione dura.

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