09/01/2013 Riccardi: C’è chi semina zizzania tra noi e i cattolici

di gigasweb

Fonte: Il Messaggero

L'Intervista

ROMA –  Andrea Riccardi vuole subito precisare: «Non sono io il responsabile delle candidature della lista che si rifà a Monti. E` un compito che svolge, come è giusto, il presidente del Consiglio in totale autonomia. Né tantomeno faccio io lo screening dei cattolici. Sono notizie prive di qualunque fondamento».

Però, ministro, c`è chi dice che per colpa del suo, diciamo così, eccessivo attivismo, molte  ssociazioni
cattoliche stiano facendo marcia indietro nel sostegno a Monti. Solo cattiverie?

«Ho già puntualizzato come stanno le cose. Quanto al resto, non mi sembra assolutamente che ci sia un presunto raffreddamento con l`elettorato cattolico, che peraltro fa da tempo scelte pluralistiche. Un esempio? L`annuncio del presidente Monti della candidatura a Bologna di Luigi Marino, gróssa personalità del mondo sociale cattolico. Poi ci saranno sindacalisti, imprenditori, gente del mondo dell`arte… Non capisco perché ci sia il vezzo di enfatizzare divisioni inesistenti. Può darsi che ci sia qualcuno a cui Monti ha detto di no e che sia rattristato, ma sono cose in cui non c`entro nulla».

Resta che il convegno di Todi, che doveva sancire ufficialmente l`abbraccio tra l`elettorato cattolico e la lista Monti è saltato. E allora?

«Bisognerebbe chiedere ai promotori del Forum. In ogni caso mi risulta fosse un appuntamento a porte chiuse, non pubblico».

Insomma il feeling con i cattolici era e rimane saldo…

«Mi pare proprio di sì. Abbiamo on noi Olivero delle Acli, ci sono altre espressioni di mondi diversi, persone che magari non sono conosciute a livello nazionale ma che svolgono ruoli importanti sul territorio. Non capisco chi abbia interesse a seminare zizzania tra i cattolici. Il cardinal Bagnasco ha espresso apprezzamento per il governo e la figura di Monti, ma questo non coinvolge la Chiesa nella campagna elettorale».

Ministro, il leader del Pd Pierluigi Bersani sostiene che la presenza della lista Monti non è un bene per l`Italia. Come replica?

«Ho moltó rispetto per l`onorevole Bersani. Ci siamo parlati molte volte nel corso di questi mesi. Io penso che la lista Monti e soprattutto il suo programma siano un bene per il Paese».

Intanto però sostiene il contrario. E vede Monti come un competitore elettorale.

«Un competitor Monti lo è certamente. Ma non un nemico. Soprattutto – ed è la cosa davvero importante – la presenza di una formazione che fa capo a Monti rappresenta un arricchimento di un sistema parlamentare bloccato da vent`anni tra destra e sinistra. In questo senso è la vera risorsa. A chi gli diceva: fai la riserva della Repubblica, bisogna replicare che la reale riserva della Repubblica è questa, una riserva che non si siede su una sedia d`oro ma si misura con il consenso, con il voto degli italiani».

Sul fronte opposto, quello del centrodestra, come giudica ministro Riccardi il fatto che Berlusconi e la Lega abbiano riannodato i fili di un rapporto politico? Qualcuno afferma che potrebbe tornarvi utile al Senato…

«Quello tra Berlusconi e la Lega è un rapporto antico, una storia che ritorna. Ma non è la storia della lista civica che si intitola a Monti».

Ministro, meno diplomazia. Casini sostiene che quello tra il Cavaliere e Maroni è una intesa tra  disperati. Condivide?

«Mah, veramente io uso più volentieri una terminologia più tenue. Sotto questo profilo non definirei
mai un competitore come un disperato».

Dopo il voto, lo schieramento di centrodestra Berlusconi-Lega può essere un interlocutore della lista Monti e in generale dell`area centrista?

«Guardi, la questione del dopo voto è parecchio interessante. Noi diciamo una cosa chiara e cioè che puntiamo a vincere, ad avere più consensi degli altri. Chiuse le urne, valuteremo le dimensioni di questo consenso che gli elettori ci avranno dato e decideremo. Francamente mi sembra da vecchia repubblica, da vecchia politica dire: io mi presento e poi mi alleerò con questo o quello. Noi ci presentiamo agli italiani per chiedere un loro giudizio. E puntiamo ad avere un numero di voti tali che ci consenta di realizzare ciò che è scritto nell`agenda Monti».

Tuttavia la questione dele alleanze non è eludibile giusto?

«Ripeto: noi come lista Monti ci presentiamo assieme agli altri non per fare da sgabello o per essere compagni di viaggio di chicchessia. La vocazione maggioritaria ribadita dal presidente Monti significa esattamente questo: che chiediamo agli italiani di farci vincere».